Il Terzo Livello Reiki del Metodo originale di Mikao Usui

Alcuni reikisti, dopo aver sperimentato a lungo le possibilità e le potenzialità del Secondo Livello, desiderano semplicemente completare la loro formazione energetica per una crescita personale, per un bisogno meditativo ancora più profondo, nel cuore stesso del Reiki.

Il Terzo Livello costituisce in un certo senso la chiusura del cerchio del Reiki, attraverso il rito di iniziazione al 4° simbolo, considerando il passaggio dalla fase emotiva alla fase creativa, sino ad approdare alla fase " spirituale", ovvero all'essenza del Reiki.

Il Primo Livello mette in gioco un intenzionale atteggiamento di non-fare, in quanto è l'energia stessa che agisce in modo adatto proprio dove serve e il reikista si limita ad appoggiare le sue mani e ad affidarsi all'intelligenza e all'azione amorevole dell'energia.

Il Secondo Livello mette in gioco un atteggiamento diverso che implica la presenza di una direzione, di un impiego intenzionale della volontà e della propria responsabilità: in sostanza di un fare.

Il Terzo Livello apre la porta alla dimensione di un superiore e più consapevole non-fare, un lasciarsi andare, un equilibrio dinamico di rilassamento e concentrazione, un fondersi con l'energia stessa.

Colui che coglie lo spirito del Reiki vive questo non-fare creando il vuoto dentro di sé (lasciando da parte preoccupazioni, bisogni, desideri, scopi) per far scorrere pienamente l'energia, per essere tutt'uno con essa, per cogliere la pienezza del silenzio. Colui che realizza in sé il Terzo Livello non diventa però pigro lasciando che le cose accadano da sole; piuttosto, fa in modo che il suo fare non offuschi mai la voce del sentire, del cuore, dello spirito.
La direzione interiore che lo guida su un sentiero che ha un cuore non contempla giudizi, essa porta di fronte alle cose nel qui e ora e a vederle per come sono, senza presunzione, sensi di colpa, paure.
L'armonizzazione di Terzo Livello trasmette un nuovo potente impulso di crescita; viene coinvolta la propria sfera emozionale e spirituale, ma anche la percezione acquista ancora maggiore sensibilità e si fa più sottile.
Naturalmente tutto ciò richiede ancor più equilibrio e responsabilità - anche se al tempo stesso stimola tali requisiti, perché la propria presunzione e la propria importanza personale (attraverso l'onnipresente voce dell'Ego) sono sempre in
agguato e possono in ogni momento contaminare il sentire, la voce del cuore.

Il Terzo Livello "invita" a un continuo "viaggio" d'esplorazione e meditazione nella propria intima dimensione spirituale e facilita il contatto con le realtà sovrasensibili.